L’ecografia linfonodale è una tecnica indolore di diagnostica per immagine, non invasiva, indolore, che tende ad ottenere una immagine la più completa possibile della maggior parte delle stazioni linfonodali esplorabili ecograficamente.
I linfonodi sono strutture anatomiche deputate alla difesa e al controllo immunitario del corpo umano, reagendo contro agenti patologici con il “sequestro” degli stessi. Spesso, a seguito di questa loro attività di difesa, possono aumentare di volume. Tale evento non è, quindi, sempre da considerarsi patologico.
I linfonodi sono presenti in tutto il corpo, sempre nelle adiacenze di strutture vascolari.
Si distinguono due localizzazioni:
- Superficiali (collo, inguine, ascelle)
- Profondi (addominali e mediastinici)
Mediante l’ecografia delle stazioni linfonodali è possibile valutare le dimensioni dei linfonodi, la struttura ecografica (omogenea o disomgenea), la presenza o meno dell’ilo centrale, la vascolarizzazione, la tendenza o meno alla confluenza con i linfonodi circostanti e la mobilità rispetto ai piani sottostanti (linfonodo mobile o fisso).
Attraverso l’analisi di tutte queste caratteristiche ecografiche è possibile distinguere un linfonodo patologico da uno fisiologico o reattivo.
L’ecografia delle stazioni linfonodali è pertanto molto utile nel discriminare tra linfonodi reattivi a causa di patologie infettive/infiammatorie e linfonodi coinvolti in processi discariocinetici. L’ecografia linfonodale trova applicazione in tutti i casi di nuova comparsa di tumefazione linfonodale o nel follow-up di patologie con coinvolgimento linfonodale.