Chi è l’Angiologo e quando è consigliabile rivolgercisi?
L’Angiologo è lo Specialista Medico che possiede numerose competenze nell’ambito specifico, tali da consentirgli di valutare nel loro complesso le patologie che possono coinvolgere il sitema venoso, arterioso e linfatico di tutto l’organismo.
Le competenze cliniche dell’Angiologo sono, spesso, affiancate da competenze più propriamente tecniche proprie dell’Ecografia attraverso cui può approfondire la condizione delle vene e delle arterie valutandole attraverso l’esecuzione dell’EcoColorDoppler. Attraverso la visita medica e l’esame ecografico, l’Angiologo potrà orientarsi sulla diagnosi e sull’eventuale terapia da consigliare.
E’ consigliabile rivolgersi all’Angiologo per ottenere una valutazione complessiva ed approfondita della propria condizione clinica.
In particolar modo è consigliabile eseguire una visita specialistica angiologica nei seguenti casi:
- Comparsa di Vene degli arti superiori e/o inferiori aumentate di calibro, dolenti al tatto, rilevate rispetto al piano cutaneo
- Sospetto clinico della presenza di una Trombosi venosa Profonda o Superficiale (arto edematoso, dolente, rosso, caldo)
- Presenza di Insufficienza valvolare del circolo venoso superficiale o profondo sia degli arti superiori che inferiori (sensazione di pesantezza delle gambe, crampi notturni, formicolio, bruciore e gonfiore)
- Follow up seriati nel tempo in pazienti affetti da patologie a carico delle vene e delle arterie degli arti superiori ed inferiori
- Comparsa di pulsazione addominale non in precedenza riscontrata
- Comparsa di dolore bilaterale alle gambe sotto sforzo
- Visita di screening nei pazienti forti fumatori, o nei pazienti affetti da diabete mellito, ipertensione arteriosa, Arteriopatia Obliterante degli arti inferiori, Morbo di Burger o da Vasculiti
- Pazienti asintomatici con soffio dei vasi epiaortici a genesi non cardiaca
- Pazienti asintomatici con elevata probabilità di stenosi carotidea
Cosa aspettarsi da una visita Angiologica?
La visita Angiologica è basata su la raccolta di un’accurata anamnesi (il paziente racconta il suo passato e la sua sintomatologia) e su un attento esame obiettivo. L’esame obiettivo specifico angiologico si compone di tre fasi fondamentali:
– l’ispezione, ossia il guardare e notare eventuali situazioni anatomiche alterate del corpo del paziente ed in particolare lungo il decorso dei vasi venosi e/o arteriosi.
– l’auscultazione, diretta (con l’orecchio) o indiretta (con lo stetoscopio), rileva i suoni emessi dal sangue mentre scorre all’interno dei vasi ed in particolar modo delle arterie.
– la palpazione, vengono palpate le zone lungo il decorso dei vasi per valutare la presenza o meno di alterazioni morfologiche, variazione di volume o di temperatura del vaso.
Valutato quindi lo stato di salute complessivo del paziente, considerando gli aspetti anamnestici, i reperti fisici riscontrati durante l’esame obiettivo, l’Angiologo giungerà ad una conclusione diagnostica e, se necessario, ad una prescrizione farmacologica.
Per il completamento diagnostico potranno essere richiesti, a seconda delle necessità individuali di ogni paziente, approfondimenti strumentali quali l’ecocolordoppler del distretto da valutare e dei distretti strettamente legati ad esso, esami di radiologia di II livello come l’angioTAC in caso di sospetto di complicanze di alcune patologie vascolari.