Chi è l’Epatologo e quando è consigliabile rivolgercisi?
L’epatologo è lo Specialista Medico che possiede numerose competenze nell’ambito specifico, tali da consentirgli di valutare nel loro complesso le patologie che possono coinvolgere il Fegato e le Vie Biliari. Le competenze cliniche dell’Epatologo sono, spesso, affiancate da competenze più propriamente tecniche proprie dell’Ecografia attraverso cui può approfondire la condizione del fegato e delle vie biliari “guardandoli” e successivamente orientarsi sulla diagnosi e sull’eventuale terapia da consigliare.
E’ consigliabile rivolgersi all’Epatologo per ottenere una valutazione complessiva ed approfondita della propria condizione clinica. In particolar modo è consigliabile eseguire una visita specialistica epatologica nei seguenti casi:
- Presenza di dolore addominale forte e persistente localizzato maggiormente a livello del fianco destro
- Incremento delle transaminasi e degli indici di colestasi
- Comparsa di ittero sclerale e/o cutaneo (colorazione giallastra delle mucose, degli occhi e della cute)
- follow up di una patologia epatica nota
- follow up di una patologia litiasica che interessa la colecisti e/o le vie biliari
- follow up della steatosi epatica e in tutti quei casi in cui si voglia approfondire la propria condizione epatologica.
Cosa aspettarsi da una visita Epatologica?
La visita Epatologica è basata su la raccolta di un’accurata anamnesi (il paziente racconta il suo passato e la sua sintomatologia) e su un attento esame obiettivo. L’esame obiettivo si compone di quattro fasi fondamentali:
- l’ispezione, ossia il guardare e notare eventuali situazioni anatomiche alterate del corpo del paziente.
- la percussione, ossia il percuotere leggermente il corpo in determinate sedi, mettendo in vibrazione le strutture sottostanti. I suoni prodotti possono essere normali o alterati, indicando una eventuale patologia.
- l’auscultazione, diretta (con l’orecchio) o indiretta (con lo stetoscopio), rileva i suoni emessi durante il funzionamento di vari organi (intestino).
- la palpazione, ossia il toccare certe zone anatomiche per individuare eventuali modificazioni anatomiche o funzionali. Attraverso la palpazione si possono cogliere informazioni circa la temperatura di un distretto corporeo, le caratteristiche della cute, le dimensioni e struttura di alcuni organi (per esempio fegato e milza) e la presenza di dolore.
Valutato quindi lo stato di salute complessivo del paziente, considerando gli aspetti anamnestici, i reperti fisici riscontrati durante l’esame obiettivo, i reperti psicologici riscontrati durante l’anamnesi, l’Epatologo giungerà ad una conclusione diagnostica e, se necessario, ad una prescrizione farmacologica. Per il completamento diagnostico potranno essere richiesti approfondimenti strumentali quali l’ecografia dell’addome superiore, l’ecografia epato-splenica, l’ecografia della milza, l’esofagogastroduodenoscopia e la rettosigmoidocolonscopia in caso di sospetto di complicanze di alcune patologie epatiche o altri approfondimenti mirati a riconoscere e quindi risolvere la sintomatologia riferita dal paziente.